Il calo dell’approvazione di Trump e le sue politiche chiave
Trump affronta scetticismo e sfide legali dopo 100 giorni
Con il secondo mandato di Donald Trump che si avvicina ai 100 giorni, i risultati sono non molto brillanti: solo il 40% degli americani approva il suo operato, con un calo di 7 punti rispetto a febbraio. Mentre i sostenitori più accaniti continuano a supportarlo, le sue azioni politiche sono giudicate più negativamente. Per esempio, il 59% degli americani non approva l’aumento delle tariffe, il 55% critica i tagli ai dipartimenti e alle agenzie federali e oltre la metà degli adulti ritiene che l’uso autoritario dei decreti esecutivi da parte di Trump sia eccessivo. Questi dati sono stati raccolti dal Pew Research Center durante la settimana in cui Trump ha annunciato nuove tariffe, dopo giorni di volatilità del mercato azionario.
Significative differenze tra Democratici e Repubblicani
Il sentimento bipartisan si fa sentire: il 78% degli intervistati crede che l’amministrazione dovrà fermare un’azione se un tribunale federale la giudica illegale. Questo numero sale addirittura all’88% se si parla di una sentenza della Corte Suprema. Non sorprende che i Democratici siano più propensi a voler fermare le azioni di Trump, con il 91% che afferma la necessità di rispettare un verdetto legale. Anche se i Repubblicani mostrano una percentuale più alta di approvazione, c’è un abisso nell’atteggiamento verso le azioni governative: il 93% dei Democratici disapprova il suo operato.
L’approvazione di Trump in confronto ai suoi predecessori
Riguardo l’approvazione generale, Trump ha un livello simile al primo mandato, ma inferiore rispetto ai precedenti presidenti americani in questo stadio iniziale. Solo Bill Clinton aveva un’approvazione più bassa, 49% all’epoca. I sondaggi rivelano che Trump ha già affrontato pressioni significative: l’approvazione del suo operato scende a 40%, rispetto al 59% di Biden nello stesso periodo l’anno scorso, segno di un clima che si fa cupo in merito alla sua popolarità.
Opinioni contrastanti sulle politiche e i tagli governativi
Le opinioni degli americani sulle politiche immigratorie sono ambivalenti: da una parte, il 20% apprezza le azioni relative all’immigrazione, mentre molti altri citano deportazioni come il loro aspetto meno gradito. Si osserva anche che il 51% crede che i tagli al governo porteranno a un funzionamento peggiore, e il 59% manifesta preoccupazione che l’amministrazione gestisca i tagli in modo avventato. Gli americani sono divisi tra chi si aspetta che i tagli genereranno risparmi e chi sostiene che invece costeranno di più nel lungo termine.
Cambiamenti nella fiducia verso i partiti politici
Infine, la visione economica degli americani è cambiata in peggio: il 45% ora ritiene che l’economia sarà peggiore tra un anno. Anche la fiducia in Trump riguardo all’economia è scesa, con solo il 45% che esprime fiducia nelle sue decisioni. In un contesto di crescente scetticismo, il GOP riesce però a ottenere una visione più positiva rispetto al Partito Democratico, un cambiamento rispetto agli scorsi anni, con il 43% degli americani aventi visioni favorevoli nei loro confronti.