Come le abitudini di spesa spiegano le guerre culturali
- Michael Jordan rifiutò di opporsi a Jesse Helms per motivi commerciali.
- Nel 2024, Trump sembra consolidare la divisione educativa tra elettori.
- Le famiglie con un laureato spendono il doppio rispetto a quelle senza.
- Gli americani più istruiti donano tre volte di più rispetto agli altri.
- Le letture di quotidiani sono dominate dagli elettori Democratici.
Saremo in grado di prevedere le tendenze politiche
Nel 1990, Michael Jordan ha rifiutato di seguire il consiglio di sua madre e di opporsi pubblicamente alla rielezione del senatore Jesse Helms, un noto segregazionista. Questo è diventato famoso per la sua frase, “Anche i repubblicani comprano scarpe da ginnastica.” È un’affermazione che, oltre a risuonare, invita ad analizzare come le abitudini di spesa possano riflettere le divisioni politiche e culturali, senza dimenticare i dati necessariamente imprecisi che ci giungono in questo periodo di conteggio voti per le elezioni del 2024. Ciò che emerge è un approfondimento interessante sulla divisione educativa che ha caratterizzato l’era di Donald Trump.
La dinamica tra istruzione e abitudini di spesa offre uno sguardo interessante sulle divisioni politiche contemporanee negli Stati Uniti. L’istruzione, oltre a essere un indicatore di status sociale, sembra anche definire le scelte politiche. E sebbene il divario educativo continui ad esistere, particolarmente in relazione alla spesa e alla cultura, l’unico luogo dove i voti degli americani senza laurea rimangono rilevanti è nella sfera politica, dove il loro potere viene sempre più riconosciuto.